Il cacciatore Martoz
al Museo del Fumetto
Tra gli artisti presenti con le loro opere ci sarà Martoz. Un artista che crede nell'importanza dell'avventura, del mettersi alla prova, che ama organizzare cose non organizzate, come quella volta in cui, con un amico illustratore, ha navigato sul Tevere in canotto, da Todi fino al Lazio, mangiando scatolette e dormendo in una tenda fradicia.
Un artista che crede nell'importanza di non sentirsi mai arrivati, di studiare ma anche di trovare ispirazione dal mondo.
È nato ad Assisi, nel 1990, ma è cresciuto a Roma, dove ha frequentato per sei anni la Scuola del Fumetto e poi lo IED, dove si è laureato in illustrazione. Qui, soprattutto grazie all'incontro con Riccardo Mannelli, ha trovato e elaborato un suo modo di disegnare, uno stile, una voce.
Collabora con una piccola realtà di produzioni indipendenti, a Torpignattara. Ha partecipato al Festival di Lucca, con presentazioni e performance, fra cui una sessione di live painting per Sky Atlantic, ha fatto una mostra alla Glénat Galerie di Parigi. È qui che ha capito che il disegno, oltre a essere il modo migliore che ha per comunicare, era diventato anche la sua professione. Una professione per la quale è molto importante la sincerità, il coraggio di raccontare in maniera limpida, onesta.
Una delle cose più belle che ha fatto è Top-onomastica: un progetto di poster art. Assieme a un amico ha attaccato le facce dei personaggi sui nomi delle vie, l'idea era quella di dare un volto ai nomi che le persone vedono tutti i giorni, dai santi agli eroi ai poeti.
Il 22/23/24 settembre sarà a Cosenza, per inaugurare la sua mostra al Museo del Fumetto e completare il percorso espositivo disegnando dal vivo una parte delle opere.