Zagor, 600 volte Avventura


Zagor, 600 volte Avventura

L'eroe e i suoi autori
a cura di Raffaele De Falco

in mostra opere di Gallieno Ferri, Franco Donatelli, Raffaele Della Monica, Maurizio Dotti, Emanuele Barison, Oliviero Gramaccioni, Walter Venturi, Paolo Bisi, Roberto D'Arcangelo, Alessandro Piccinelli, Joevito Nuccio, Stefano Di Vitto, Mauro Laurenti, Marco Torricelli, Marco Verni, Marcello Mangiantini, Gianni Sedioli, Franco De Vescovi

9 - 11 ottobre 2015
orari: 10.00 / 20.00
12 - 25 ottobre 2015
orari: 10.00 - 13.00 e 16.00 - 20.00
giorno di chiusura: lunedì
Museo del fumetto

Zagor è un personaggio dei fumetti ideato nel 1961 da Sergio Bonelli con lo pseudonimo di Guido Nolitta e reso graficamente dalle matite di Gallieno Ferri. Tuttora edito dopo oltre 50 anni, il personaggio costituisce uno dei più originali e celebri tarzanidi italiani. Le sue storie si caratterizzano per la varietà degli spunti, dei temi, dei personaggi e delle situazioni, con una notevole commistione di generi, dal western al fantasy alla fantascienza. Creduto un essere soprannaturale dagli indiani, che lo chiamano Spirito con la Scure, Zagor abita con l'amico Cico nell'immaginaria foresta di Darkwood nel selvaggio West degli Stati Uniti ottocenteschi, in una capanna difesa da sabbie mobili e paludi.
Il vero nome di Zagor è Patrick Wilding. Suo padre, Mike Wilding, è stato un ufficiale dell'esercito e Zagor lo ha visto morire, insieme alla madre Betty, per mano degli indiani Abenaki. È stato allora raccolto da uno strano vagabondo di nome Nathaniel Fitzgeraldson (detto Wandering Fitzy), che da quel momento gli ha fatto da padre. Ha giurato vendetta per la sorte dei suoi genitori ma, nel vendicarsi, ha scoperto che anche suo padre uccise molti indiani innocenti e per questo fu ucciso dagli Abenaki, guidati dal bianco Salomon Kinsky. Zagor prova un forte risentimento verso il padre, da lui ritenuto "un militarista e un massacratore di indiani".

Un certo chiarimento tra i due si avrà nelle ultime pagine del numero 400 di Zagor corrispondente al 451 Zenith, dal titolo Il ponte dell'arcobaleno e pubblicato a colori come ogni centesimo numero di casa Bonelli. E questa scoperta gli ha fatto capire che il bene e il male non stanno mai da una parte sola. Per questo si è poi trasformato in Za-gor-te-nay, lo Spirito con la Scure e da allora si schiera sempre con i deboli e gli innocenti, di qualunque colore sia la loro pelle. Per un errore di stampa, nella prima striscia di Zagor, La foresta degli agguati, Zagor dice a Cico che i pellerossa lo chiamano ZA-GOR-TEHAL. Zagor indossa una maglia rossa di fattura indiana che raffigura, sul petto, l'Uccello del Tuono, all'interno di un cerchio giallo. Abita in una capanna nella foresta di Darkwood circondata dalle sabbie mobili e dalla palude. Le sue armi sono anch'esse simbolo della sua imparzialità tra le razze: la pistola, tipica dei bianchi, e una scure indiana che utilizza una pietra arrotondata. Il 2 luglio 2015, lo Spirito con la Scure festeggia la sua seicentesima uscita con un albo, tutto a colori!, disegnato dal Maestro Ferri. Seicento albi di Zagor costituiscono un traguardo editoriale straordinario! Un evento da sottolineare e al quale riservare un trattamento speciale. Non solo presentando la seicentesima uscita "in technicolor" , ma anche facendo in modo che l'avventura pubblicata tra le pagine dell'albo in questione sia di quelle indimenticabili!

mostra realizzata in collaborazione con SERGIO BONELLI EDITORE