Il Festival


Il Festival del Fumetto Le Strade del Paesaggio si svolge ogni anno nel centro storico della città di Cosenza, nella suggestiva location del Polo Museale di Santa Chiara, un antico convento splendidamente restaurato, oggi sede del primo Museo del Fumetto del mezzogiorno.

Il festival nasce da una fortunata partecipazione tra pubblico e privato, creatasi tra la Provincia di Cosenza e la Società Cooperativa Cluster.

Tanti gli artisti di primo piano che in questi anni sono stati ospiti dell’evento: Tanino Liberatore, Ivo Milazzo, Angelo Stano, Marina Comandini, Bruno Brindisi, Davide Toffolo, solo per citarne qualcuno. Ognuno di loro, si è misurato con Cosenza, con le sue verità e le sue leggende. Attraverso la maestria del disegno e della parola, gli autori hanno raccontato storie antiche, come quella di Alarico, Re dei Visigoti, che venne sepolto alla confluenza dei due fiumi insieme al suo tesoro o di Alessandro il Molosso, ucciso e smembrato in questi luoghi affinchè il suo corpo non trovasse pace. 

Chi si è cimentato in questa operazione, lo ha fatto attraverso i linguaggi della modernità, rendendo attuale tutto ciò che nella percezione popolare ormai è solo un lontano ricordo chiuso tra i libri di scuola.

In questo modo il Festival è riuscito ad incrementare il turismo culturale, dando una nuova immagine del territorio. Grazie infatti, alla popolarità di personaggi cult del fumetto, come Martin Mystère e Dylan Dog, le tradizioni e la cultura di un territorio hanno viaggiato e continuano a camminare lontano, arrivando sotto gli occhi di tanti, nuovi lettori.

Altra caratteristica del Festival è la formazione di talenti. Tanti laboratori, workshop, seminari con disegnatori del calibro di Giancarlo Caracuzzo e Max Frezzato hanno indicato nuove strade da percorrere a decine di giovani che hanno deciso di specializzarsi nel mondo dell’arte e del fumetto.

Da questa esperienza positiva nasce quella che sarà la Scuola delle Arti, una moderna industria creativa che sarà attivata all’interno del Museo del Fumetto.

Laboratori, incontri, racconto del territorio e decine di mostre, come quella dedicata al genio di Andrea Pazienza hanno lasciato una traccia profonda nella storia del Festival. Una rassegna che, tra le tante cose, ha la pretesa di voler raccontare il fumetto per quello che è, solo ed esclusivamente una forma d’arte che riesce a raccontare mille storie sempre diverse tra loro, senza annoiarci mai. 

 

Festival del Fumetto Le Strade del Paesaggio

La visione

Il percorso sin qui intrapreso ha dimostrato la validità del progetto e, nel suo divenire, indicato le coordinate per gli sviluppi futuri. I risultati raggiunti in soli sette anni di attività sono il frutto di una oculata pianificazione delle attività, basata su alcuni elementi centrali: il partenariato pubblico-privato ha permesso di dotare l'azione amministrativa della incisività adeguata ad un processo complesso che vede continuamente interagire diversi settori produttivi e figure professionali molto diverse fra loro; la solida rete di partner nazionali ha facilitato la veicolazione dei contenuti della manifestazione che in tal modo hanno raggiunto il target destinatario dell'evento. Tutto ciò si è tradotto in un costante aumento dei visitatori e dei fruitori, con un immediato e significativo indotto generato nell'economia della filiera turistico ricettiva e nella fidelizzazione di un pubblico di appassionati del settore, che al consumo culturale hanno potuto sommare altre esperienze ricavate dal contatto con le tradizioni, i consumi e l'ambiente dei siti toccati dalla manifestazione. I percorsi formativi offerti hanno, di contro, evidenziato come alcuni elementi, quali l'elevata disoccupazione legata ad alti tassi di scolarizzazione, possano in realtà trasformarsi in opportunità per territori il cui paesaggio non è stato duramente colpito come altri da processi di industrializzazione e di conseguenza si presenti, oggi, con le caratteristiche adeguate e necessarie per elaborare ipotesi di sviluppo basate e fondate sui paradigmi tipici delle parabole virtuose dell'economia della conoscenza. In questi sei anni videomaker, sceneggiatori, disegnatori e artisti hanno, interagendo con l'ambiente in cui si sono trovati ad operare e utilizzando la storia come metafora per leggere il presente, dato vita a produzioni originali e di complessa lettura. Come legare tali energie ai diversi settori produttivi esistenti, nell'ottica di uno sviluppo complessivo, è la scommessa che il progetto “Le Strade del Paesaggio” dovrà vincere nel futuro. L'entusiasmo con il quale gli operatori hanno risposto alle sollecitazioni e agli input della manifestazione rendono doveroso e indifferibile nel tempo l'impegno in questa direzione. 

 

Il percorso

È stata un'opera di 420 metri quadrati, tesa a rielaborare una leggenda legata a Dipignano, piccolo centro della provincia cosentina, lo start up del percorso progettuale. Era il mese di giugno del 2007. L'anno successivo la manifestazione tocca diversi centri della provincia coinvolgendo decine di artisti accorsi da tutta Italia in risposta a un bando pubblico di partecipazione che chiedeva di realizzare opere che avessero un legame con i luoghi dove venivano realizzate, esplicitando in tal modo la volontà di costruire un centro di confronto e produzione stabile nel tempo. Il tema delle ultime tre edizioni, legate alla programmazione comunitaria, è stato il recupero e la rivisitazione di storie e leggende dell'antichità, dedicando ogni anno l’iniziativa a un personaggio storico che ha lasciato tracce indelebili sul nostro territorio: Alarico, Alessandro il Molosso e Annibale. “Le Strade del Paesaggio” nel triennio 2009/2011, si sviluppa lungo un canovaccio teso a creare, costruire, scrivere e ridisegnare i volti, i protagonisti, i luoghi e gli accadimenti storici che hanno segnato il passato e che, ancora oggi, carichi di significato e di attualità, possono tramandare gli stessi messaggi e sorprendere l'immaginario. Con queste tre edizioni l’evento si caratterizza ancor di più per il suo legame con il territorio, custode di memoria, di tradizioni da attualizzare attraverso le forme dell'arte contemporanea, con tutti i linguaggi della modernità.

Recuperando storie e leggende dell'antichità: Alessandro il Molosso, Alarico e Annibale. Le storie di tre grandi condottieri che in Calabria, da sempre ponte verso il Mediterraneo, lasciano segni indelebili, consumano i loro ultimi pensieri, i tesori, le leggende e le verità storiche in una terra che segna la fine di un percorso e diventa custode della memoria. Tutto ciò nei luoghi che furono teatro di avvenimenti storici, nei borghi antichi, ridisegnando il contesto urbano, attraverso l'opera di grandi maestri del fumetto d’autore e le produzioni di giovani operatori culturali. Facendo rivivere i personaggi grazie alla magia del teatro. Raccontandolo con pubblicazioni, testi e fumetti, immagini e parole che si incrociano come le storie e i linguaggi che la manifestazione vuole far vivere. Nel 2012 il festival si connette al territorio in senso lato affrontando il tema della frontiera, con workshop, seminari e la più completa mostra antologica mai realizzata sul popolare personaggio di Tex, mentre nel 2013 si parla di Mistero e di leggende con Dylan Dog, ancora una volta, senza dimenticare il territorio.

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